Il perchè del nome

Orti di Massimiliano prende il suo nome dal sito presente all’interno del Parco di Miramare di Trieste e costituito da 3 pastini (circa 2.000 mq).

Gli Orti furono espressamente previsti da Massimiliano d’Asburgo e situati nella parte del Parco più riparata, grazie al bosco di pini neri che fungeva da barriera naturale contro le intemperie e realizzati a gradinate di cui rimangono i terrazzamenti in pietra di arenaria.

Erano destinati alla coltivazione delle piante da mettere a dimora nel Parco, come l’abete greco Abies Cephalonica proveniente dalle regioni montagnose della Grecia Meridionale, di cui nel Parco sono ancora presenti una trentina di esemplari.

Gli Orti furono realizzati da Anton Jelinek, giardiniere di corte: la scelta dell’arciduca ricadde consapevolmente su questo personaggio, che vantava un’altissima esperienza nel settore della botanica avendo partecipato ad una spedizione scientifica di enorme risonanza: la circumnavigazione compiuta attorno al mondo, tra il 1857 e il 1859, dalla nave Novara.

Nel 2015 abbiamo presentato un progetto alla Sovrintendenza che prevedeva il recupero degli orti, attualmente inutilizzati, per destinarli ad agricoltura conservativa, con l’impiego di varietà di piante, orticole e alberi da frutta desuete e autoctone del territorio di Trieste – come ad esempio l’insalata zuccherina, lo zucchino bianco, il cavolo broccolo, il prezzemolo gigante, le erbe aromatiche, il corbezzolo. Inoltre, con il recupero e la manutenzione dei pastini e dell’area perimetrale si intende rivisitare in chiave moderna la “nursery” del Parco e ridare fama a una zona poco conosciuta del Parco.

Indipendentemente dall’esito della nostra proposta di riqualificazione degli Orti di Massimiliano, abbiamo ritenuto significativo dare questo nome al nostro progetto di sviluppo dell’agricoltura sociale a Trieste poiché evoca la storia, la cultura e le tradizioni della nostra terra.