La filiera corta
Con filiera (agro-alimentare, industriale, tecnologica) si intende il processo che porta un prodotto dal produttore al consumatore, e consiste in vari passaggi quali la produzione, trasformazione, distribuzione e commercializzazione. Dalla materia prima alle nostre tavole, insomma. Tali passaggi hanno un costo in termini economici, sociali ed ambientali.
Una filiera lunga si traduce in un aumento dei costi per il consumatore e, di conseguenza, una riduzione della retribuzione per chi produce. I trasporti dei prodotti provocano inoltre emissioni di gas serra che aumentano l’impronta ecologica (che misura quanto velocemente l’uomo consuma le risorse naturali e genera rifiuti) di questo tipo di filiera.
Esempio di filiera lunga
La soluzione a queste problematiche è ridurre la distanza, la durata e l’estensione della filiera. Come? Distribuendo i prodotti nelle vicinanze del luogo di produzione e riducendo i passaggi e i tempi, attraverso una filiera corta.
Il concetto di filiera corta incorpora almeno tre dimensioni di prossimità: geografica, sociale ed economica. La prima misura la distanza fisica tra produttori e consumatori (a chilometro zero), che in questo caso abbatte i costi e le emissioni dei trasporti e fa si che i prodotti arrivino sulle nostre tavole più freschi, genuini e saporiti; la seconda suggerisce un rapporto di comunicazione tra produttore e consumatore in grado di generare una condivisione di saperi e di valori; l’ultima implica che la circolazione del valore avviene all’interno di una comunità o di un territorio, a beneficio delle piccole aziende e dell’economia locale.
Esempio di filiera corta
La filiera corta punta a stabilire una relazione diretta fra chi consuma e chi produce e questo può essere raggiunto in modi diversi: la vendita diretta in azienda, i negozi collettivi degli agricoltori, i mercati locali degli agricoltori e le varie forme di gruppi di acquisto solidale (GAS), in cui gruppi di consumatori si organizzano e si rivolgono direttamente agli agricoltori per acquistare i loro prodotti.
La crescita dell’interesse per l’agricoltura urbana è spesso legata ai messaggi trasmessi dalle filiere corte, identificate in origine come esempi di resistenza degli agricoltori alla modernizzazione e poi alla globalizzazione del sistema alimentare. Attraverso una maggiore prossimità con i consumatori, gli agricoltori possono sviluppare strategie autonome di marketing basate sulla differenziazione, che consentano di trattenere in questo modo una quota maggiore di valore aggiunto all’interno dell’azienda o dell’economia locale. Queste strategie si basano non solo sulla prossimità, ma anche sulla trasmissione di valori incorporati nel prodotto, come la sostenibilità, la biodiversità, la tradizione culturale e la solidarietà.